Titolo: Submarine Badges and Insignia of the World
Autore: Pete Prichard
Casa editrice: Schiffer Publishing L.t.d.
Anno di edizione: 1997
Pagine: 136
Prezzo di copertina: € 20 (circa)
Reperibilità: Facile
Quanti desiderano avvicinarsi al mondo del collezionismo troveranno, nell’opera di Pete Prichard, un importante punto di riferimento, un utile strumento di “lavoro” che potrebbe consentire di evitare, soprattutto al neofita, qualche incauto acquisto.
Il settore collezionistico registra infatti da tempo una significativa crescita del falso. I mercatini dell’antiquariato traboccano di riproduzioni, anche di pregevole fattura, che rendono talvolta particolarmente difficile, persino ad un occhio esperto, distinguere un articolo originale dalle sue copie.
Nelle 136 pagine che compongono il volume, corredate da un ricco apparato iconografico, l’autore aiuta a riconoscere i distintivi – onorificenze, spille, patch – assegnati, dalle principali marine militari del mondo, agli equipaggi dei sommergibili.
Ad ogni paragrafo corrisponde una singola Marina, elencata in ordine alfabetico. Dopo una breve introduzione, che assolve la funzione di inquadrare, da un punto di vista storico, la nascita e l’evoluzione della componente subacquea nella nazione oggetto di trattazione, Prichard fornisce interessanti indicazioni in merito ai materiali utilizzati per la realizzazione dei pezzi, alla loro eventuale colorazione ed alle modalità di assegnazione.
Il testo purtroppo non riporta le quotazioni di mercato di questi cimeli, un aspetto che in simili pubblicazioni andrebbe invece trattato pur nella consapevolezza che la volatilità del settore collezionistico, da sempre soggetto a significative oscillazioni, può rendere l’operazione di utilità limitata nel tempo, cristallizzando i prezzi alla data di uscita dell’opera.
Una breve nota conclusiva merita di essere dedicata a un distintivo, particolarmente raro, che venne assegnato ai sommergibilisti italiani che presero parte alla Guerra Civile Spagnola al fianco dei nazionalisti.
Nel testo Prichard sottolinea come molti veterani italiani che parteciparono alle operazioni della campagna non ricevettero questa onorificenza: “according to veterans of that campaign, most did not receive one”.
Come riportato dallo stesso autore un esemplare di questa spilla sarebbe tuttavia conservato presso il Museo Tecnico Navale di La Spezia.
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