Titolo: Oranje – Een Koninklijk Schip
Autore: Wim Grund
Casa editrice: Van Soeren & Co., Amsterdam
Anno di Edizione: 2001
Pagine: 592
Lingua: Olandese
Prezzo: € 80 circa

In molti paesi, specie nordeuropei, la letteratura di settore dedicata alle navi passeggeri e alle compagnie di navigazione è, semplicemente, sterminata, coprendo moltissimi soggetti ed ambiti, spesso con opere di notevole interesse.

Il volume qui recensito, a firma di Wim Grund è una dettagliata e corposa storia illustrata (oltre 500 pagine di grande formato) dedicata ad una nave passeggeri, la motonave olandese Oranje, che ha avuto una lunga carriera, ricca di eventi che riguardano, in parte, anche il nostro tricolore, nella sua declinazione mercantile.

Voluta dalla compagnia Stoomvaart-Maatschappij ‘Nederland’ per operare sulla rotta Olanda/Indie Olandesi divenne, nel 1939, il liner più veloce al mondo, raggiungendo, durante le prove a mare, la velocità di 26,5 nodi, così battendo il precedente record di 23 nodi stabilito dal Victoria del Lloyd Triestino nel 1931.

L’Oranje sotto bandiera olandese (Crediti immagine sito passengers.history.sa.gov.au)

Dopo la crociera inaugurale, compiuta nell’agosto del 1939 da Amsterdam a Madera, l’Oranje, nel successivo mese di settembre, venne sorpresa nel porto di Batavia (dal 1945 meglio nota con il nome di Giacarta) dallo scoppio della Seconda guerra mondiale.

Disarmata a Surabaya nel dicembre del 1939 e trasferita a Sidney nel febbraio del 1941, stante l’impossibilità di essere utilizzata per fini commerciali, dal 30.07.1941 iniziò a prestare servizio come nave ospedale per la Marina australiana, pur continuando a battere bandiera olandese.

Durante il conflitto effettuò un totale di 41 missioni. Cessate le ostilità e, segnatamente, il 19.07.1946 venne restituita all’armatore che, dopo il ripristino, tornò ad impiegarla sulla tratta Amsterdam/Batavia.

Dopo un ciclo di lavori di riammodernamento eseguito, tra il gennaio e il febbraio del 1959, presso i cantieri Nederlandsche Dok-en- Scheepsbouw Maatschappij di Amsterdam, la cui attività è cessata nel 1979, l’Oranje fu destinata alla linea Amsterdam/Panama/Auckland/Sydney/Singapore/Suez/Amsterdam.

Il 9 giugno del 1964 venne ceduta all’armatore sorrentino Achille Lauro che, dopo averla ribattezzata Angelina Lauro, la sottopose ad un importante refitting a Genova, presso i Cantieri del Tirreno.

L’Oranje durante la Seconda guerra mondiale (Crediti immagine ssmaritime.com)

Il cambio di bandiera non portò molta fortuna all’unità (sorte avversa peraltro condivisa con la più nota “sorella” Achille Lauro ex Willem Ruys): poco prima del termine dell’allestimento, più precisamente il 24.08.1965, l’Angelina Lauro venne gravemente danneggiata da un incendio di vaste proporzioni (furono necessari due giorni per domare le fiamme), nel corso del quale trovarono la morte 7 uomini, tecnici e operai del cantiere.

Ripristinata e riconsegnata all’armatore nel febbraio del 1966 la nave venne impiegata, sino al 1972, nel settore del trasporto passeggeri per garantire i collegamenti dall’Europa all’Australia (con toccate nei porti di Bremerhaven/Southampton/Genova/Napoli/Messina/Port Said/Suez/Aden/Fremantle/Melbourne/Sydney/Wellington) e successivamente impiegata come nave da crociera nei Caraibi e nel Mediterraneo.

Nell’ottobre del 1977 fu noleggiata alla società Costa Armatori S.p.a. di Genova che la utilizzò per il servizio passeggeri sulla rotta Genova/Buenos Aires, per alcune crociere nelle acque sudamericane e quindi successivamente dislocata a San Juan de Portorico per crociere nei Caraibi.

Il 1.03.1979, mentre si trova ormeggiata nel porto di Charlotte Amalie, nelle Isole Vergini americane, si produsse a bordo un incendio domato con fatica dai mezzi di soccorso intervenuti sul luogo del sinistro che la fece adagiare sul fondale prossimo alla banchina a causa dell’eccessiva quantità di acqua imbarcata per spegnere le fiamme.

La Angelina Lauro sotto bandiera italiana (Crediti immagine Navi e Armatori)

Recuperata dalla Neptune Salvage Company e venduta alla società Eckhardt & Co., il 30.07.1979 lasciò St. Thomas al traino del rimorchiatore Nippon Maru che avrebbe dovuto condurla a Kaohsiung per la demolizione.

Durante la navigazione, tuttavia, la nave iniziò ad inclinarsi affondando, il 24.09.1979, nel corso di un fortunale nelle acque del Pacifico.

Il volume pubblicato da Grund ripercorre quindi la storia dall’Oranje, dalla sua genesi alla sua triste fine, senza trascurarne le caratteristiche tecniche e il servizio prestato durante il conflitto.

L’apparato iconografico, eccezionalmente vasto, è composto da foto, disegni, materiale pubblicitario e da alcune tavole a soffietto con sezioni della nave in cui vengono illustrati i vari allestimenti.

Un lavoro pregevole che tradisce la spiccata sensibilità dell’Autore per la storia marittima mercantile del suo Paese, che lo ha portato anche a dare alle stampe un’altra opera in due volumi dedicata alla motonave Willem Ruys, passata alla storia, per le tragiche vicende che la videro coinvolta, con il nome di Achille Lauro.

Pur non mancando un breve riassunto in lingua inglese il testo, scritto pressoché totalmente in lingua olandese, limita purtroppo la diffusione di questa validissima opera.

Francesco Ulivi

Vista poppiera della Angelina Lauro (crediti immagine Navi e Armatori)

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